Home » internazionale, matrimonio, NEWS, orientamento sessuale » Il matrimonio va alla Corte Suprema

Il matrimonio va alla Corte Suprema

2012-10-21 00.19.10La questione del matrimonio egualitario arriva per la prima volta davanti alla Corte suprema degli Stati Uniti.Con ordinanza del 7 dicembre 2012, la Corte ha accettato di trattare due casi che, sotto  diversi profili, riguardano entrambi la questione della discriminazione matrimoniale.

Nel caso Hollingsworth v. Perry (già Perry v. Schwarzenegger e poi Perry v. Brown) la Corte d’Appello della California con una decisione del 7 febbraio 2012 aveva ritenuto l’incompatibilità con la Costituzione federale della c.d. Proposition 8, l’emendamento alla Costituzione della California (approvato mediante referendum nel novembre del 2008, con una maggioranza del 52%) che restringendo la nozione di matrimonio alla sola unione tra uomo e donna aveva cancellato la norma sul matrimonio egualitario introdotta nel giugno del 2008 in seguito ad altra pronunzia giurisprudenziale del 15 maggio 2008. Tra le ragioni della decisione, la considerazione del rilievo che nel voto popolare aveva avuto l’ostilità nei confronti della popolazione omosessuale: la Corte d’Appello aveva ritenuto, infatti, che un diritto riconosciuto non potesse essere successivamente negato – neppure dalla maggioranza del corpo elettorale – senza alcuna ragione salvo un sentimento di avversione nei confronti di una minoranza. La questione viene portata adesso davanti alla Corte suprema degli Stati Uniti dagli avversari del matrimonio egualitario, proponenti di tale referendum (mentre la decisione californiana resta sospesa e la legge sul matrimonio egualitario resta congelata).

Nel caso United States v. Edith Windsor entra invece in discussione il Defense of Marriage Act (cd. DOMA): si tratta della legge federale introdotta nel 1996 che esclude che gli Stati federati abbiano l’obbligo di riconoscere i matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati in altri Stati dell’Unione ed esclude, inoltre, che tali unioni debbano essere riconosciute quali matrimoni a livello federale. Nella specie la ricorrente, un’anziana donna di 83 anni, lamenta di dovere corrispondere al governo federale la somma di 363.000 dollari di tasse sull’eredità della consorte, somma che non sarebbe dovuta se il loro matrimonio fosse riconosciuto a livello federale come ogni matrimonio tra persone di sesso diverso.

La decisione è attesa nel corso del 2013 (udienze fissate rispettivamenmte al 26 e 27 marzo).

[whohit]il matrimonio va alla corte suprema[/whohit]