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La via messicana al matrimonio

mexCon la sentenza del 5 dicembre 2012, adottata all’unanimità, la Corte suprema messicana (Suprema Corte de Justicia de la Nación), massimo organo giurisdizionale del Paese, ha dichiarato illegittimo l’art. 143 del codice civile dello Stato federato di Oaxaca che definisce il matrimonio come unione tra uomo e donna.

La nuova pronunzia sul matrimonio ha effetto, secondo l’ordinamento costituzionale messicano, solo per le tre coppie ricorrenti, non modificando l’art. 143 del piccolo Stato centro meridionale.

Già con la sentenza del 16 agosto 2010, la Corte suprema era intervenuta sul tema, riconoscendo la costituzionalità dell’articolo 146 del codice civile del distretto federale di Città del Messico, che, nella versione novellata dalla riforma del dicembre 2009, aveva ammesso il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Allo stato, dunque, soltanto nel distretto della capitale il matrimonio é liberamente accessibile alle coppie dello stesso genere.

Decidendo i tre ricorsi, tuttavia, la Corte Suprema messicana aggiunge un nuovo tassello al percorso messicano verso il matrimonio egualitario. La nuova sentenza assume infatti un particolare rilievo in quanto decide positivamente tre diversi ricorsi: secondo l’ordinamento messicano, infatti, se la Corte Suprema decide cinque volte nello stesso senso, si configura un mutamento per la generalità dei consociati. Mancano dunque due ulteriori decisioni per l’abrogazione delle norme che vietano l’accesso delle coppie omosessuali al matrimonio nello Stato di Oaxaca. La decisione unanime e reiterata lascia supporre che con ogni probabilità sia oramai mera questione di tempo perché il risultato sia raggiunto in tutto il Paese.

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