Archivi mensili: gennaio 2013

Omosessualità e convinzioni religiose

StefanskirkenCREDNatasjaNielsenLa Corte europea dei diritti umani ha rigettato i ricorsi con i quali due lavoratori rivendicavano il diritto a non applicare le disposizioni vigenti in materia di orientamento sessuale facendo appello ai propri convincimenti religiosi.

Con la decisione del 15 gennaio 2013 nel caso Eweida e altri c. Regno Unito, ancora non definitiva, la Corte di Strasburgo ha affrontato ieri ben quattro differenti casi, tutti provenienti dal Regno Unito, in cui era in gioco la questione della latitudine della libertà di religione, due dei quali riguardavano le opinioni di due lavoratori in materia di omosessualità. Nel primo caso, un ufficiale di stato civile londinese,  Lillian Ladele, rivendicava il diritto di non registrare le unioni civili tra persone dello stesso sesso (previste dal Civil Partnership Act del 2004), rifiuto per il quale era stata licenziata dall’Autorità amministrativa. (more…)

Famiglia e pregiudizio: Cassazione n. 601/2013

34Ritenere che l’inserimento di un minore in una famiglia composta da due donne legate da una relazione omosessuale possa avere ripercussioni negative è frutto non di certezze scientifiche o dati di esperienza, ma di un «mero pregiudizio». Così la Corte di Cassazione nella sentenza depositata l’11 gennaio 2013.

La vicenda attiene all’affidamento di un bambino figlio di un padre di religione musulmana e di una madre ex tossicodipendente che ha intrapreso una relazione sentimentale ed una convivenza con un’operatrice della propria comunità di recupero; il tribunale per i minorenni aveva stabilito, con decisione confermata in appello, l’affidamento in via esclusiva alla madre, tenendo conto del comportamento violento del padre che aveva aggredito la convivente della madre e dell’interruzione dei rapporti con il figlio, nonostante fosse stato delegato ai servizi sociali di regolamentare gli incontri del minore con il padre, da (more…)

Affettività e sessualità in carcere secondo la Consulta

2012-10-08 23.39.28Con la sentenza della Corte costituzionale n. 301 dell’11 dicembre 2012 è stata dichiarata inammissibile la questione di legittimità costituzionale sollevata dall’ufficio sorveglianza di Firenze in relazione all’esercizio del diritto all’affettività ed alla sessualità in carcere.

Il giudice fiorentino, con ordinanza del 23 aprile 2012 aveva dubitato della normativa penitenziaria nella parte in cui non consente di «intrattenere rapporti affettivi e sessuali con il partner» mediante «“colloqui intimi” intramurali» senza «controllo visivo» (sotto vari profili, a dire il vero, l’ordinanza non era apparsa ben motivata, essendo in particolare davvero inaccettabile l’ambiguo riferimento a «masturbazione o omosessualità, indotte dalla situazione, che hanno una evidente caratteristica di innaturalità oltreché di degrado e avvilimento personale, pesantemente avvertito da chi vi è costretto», apparendo palese che (more…)