autorizzazione al trattamento chirurgico/secondo intervento/MERITO

Tribunale di Velletri, sentenza del 2 novembre 2005  IDENTITA’ DI GENERE – TRANSESSUALISMO – INTERVENTO CHIRURGICO DEMOLITORE – CARENZA DI SOLLIEVO D’ORDINE PSICOLOGICO ED ESISTENZIALE – NUOVO INTERVENTO MEDICO-CHIRURGICO – QUASI NULLE PROBABILITÀ DI SUCCESSO – RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE GIUDIZIALE – DINIEGO.

Al transessuale che, dopo avere ritualmente chiesto ed ottenuto, previo radicale e demolitore intervento medico-chirurgico e plastico, di rettificare il proprio sesso da maschile in femminile, voglia tornare al primitivo sesso maschile (senza, peraltro, sottoporsi ad alcun intervento medico), non avendo ricevuto alcun sollievo di ordine psicologico ed esistenziale dalla prima rettificazione, va negata la richiesta autorizzazione giudiziale; si deve ritenere che ogni ulteriore intervento chirurgico e plastico avrebbe possibilità quasi nulle di successo posto che il ricorrente ha ormai acquisito la, pur sofferta, consapevolezza che la propria ambiguità non risiede tanto nel proprio apparato sessuale, quanto, soprattutto, nel proprio vissuto esistenziale e psicologico.

RIF. NORMATIVI: art. 32 Cost.; artt. 1, 2, 3 Legge 14 aprile 1982 n. 164.

PUBBLICATA IN:
Dir. famiglia 2006, 3, 1183
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