Tribunale di Perugia, sentenza del 30 novembre 1985

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con ricorso in data 12 luglio 1985 A. R., esponendo di essere affetta da transessualismo ed assumendo che tale status , da sempre latente, era emerso in modo impetuoso nel corso del matrimonio con L. G., dal quale aveva avuto due figli, ed era stato causa inevitabile di separazione personale tra i coniugi, chiedeva di essere autorizzata all’adeguamento dei suoi caratteri sessuali da realizzare mediante trattamento medico-chirurgico e che fosse quindi disposta, a trattamento effettuato, la rettificazione dell’attribuzione del sesso da femminile a maschile, con ordine all’ufficiale di stato civile competente di procedere alle opportune modificazioni degli atti dello stato civile, compresa quella del prenome da R. a G..

In sede di trattazione del ricorso davanti al presidente istruttore il L. compariva e si limitava ad invocare una pronuncia secondo giustizia. La causa poi veniva rimessa all’esame del Collegio e riservata per la decisione, all’udienza del 25 ottobre 1985, sulle conclusioni del procuratore dell’attrice e del Pubblico Ministero trascritte in epigrafe.

MOTIVI DELLA DECISIONE

L’adeguatezza della documentazione prodotta dall’attrice ad offrire i necessari elementi di giudizio atti a verificare le condizioni psico-sessuali di lei dispensa il Collegio dal dovere di procedere alla nomina di un consulente tecnico d’ufficio, essendo risultato al di là di ogni ragionevole dubbio che l’A.; la quale non presenta turbe mentali né manifestazioni depressive gravi o fatti perturbativi o dissociativi della personalità (cfr. «dichiarazione medica» del prof. G. Abraham) e, pienamente capace di intendere e di volere, oltre che in perfetto accordo con il suo transessualismo, è in grado di autodeterminarsi per il raggiungimento di uno scopo, si identifica col sesso opposto a quello biologico, è inabile a condurre un’esistenza consona al proprio sesso anatomico, rifiuta di considerare la propria attrazione sessuale in senso omosessuale e si dimostra decisa ad esercitare la sessualità con un corpo che sia maschile ed in armonia con il suo sentirsi psichicamente uomo, al fine di superare in maniera definitiva lo stato di angoscia e sofferenza a lei derivante da un profondo disgusto nei confronti dei propri caratteri sessuali primari e secondari, che compromette grandemente il suo ruolo sociale e ne coarta ogni aspirazione. Pertanto, concorrendo le necessarie condizioni psico­ sessuali, e risultando necessario un adeguamento dei caratteri sessuali dell’A., da realizzare mediante trattamento medico-chirurgico, per l’evidente insufficienza del semplice tratta­ mento ormonale già da lei messo in atto senza soddisfazione da diversi anni, va concessa la chiesta autorizzazione.

P.Q.M.