ricorsi attualmente pendenti avanti alla Corte europea dei diritti umani

(a cura di Carmelo Danisi)

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Orientamento sessuale

 

Matrimonio e unioni civili

 

Orlandi e altri c. Italia, n. 26431/12

Comunicato al Governo italiano il 3 dicembre 2013

I ricorrenti lamentano una violazione degli articoli 8, 12 e 14 Cedu per il rifiuto di trascrizione del matrimonio contratto all’estero e l’impossibilità di ottenere qualsiasi forma di riconoscimento della loro relazione in Italia

 

Fedotova e Shipitko c. Russia, n. 40792/10, 30538/14 e 43439/14

Comunicato al Governo russo il 2 maggio 2016

I ricorrenti lamentano una violazione del diritto al rispetto per la vita familiare, letto isolatamente o in combinato con il divieto di discriminazione, per non avere a disposizione alcun mezzo attraverso cui tutelare la loro relazione e tantomeno ottenere una forma di riconoscimento formale, data l’impossibilita’ di contrarre matrimonio come coppia dello stesso sesso.

 

Ratzenböck e Seydl c. Austria, n. 28475/12

Comunicato al Governo austriaco il 3 marzo 2015

I ricorrenti, una coppia eterosessuale, lamentano la violazione del loro diritto al rispetto alla vita familiare, letto isolatamente o in combinato con il divieto di discriminazione, per l’impossibilita’ di accedere all’istituto della partnership registrata riservata alle sole coppie dello stesso sesso.

 

Dietz e Suttasom c. Austria, n. 31185/13

Comunicato al Governo austriaco il 29 maggio 2015

I ricorrenti lamentano una violazione del divieto di discriminazione in ragione del loro orientamento sessuale, letto in combinato al diritto al rispetto per la vita familiare, poiche’ le partnership registrate vengono concluse dinanzi le autorita’ amministrative distrettuali (District Administrative Authorities) mentre il matrimonio viene celebrato dinanzi l’Ufficiale dello stato civile (Office for Matters of Personal Status).

 

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Genitorialità

Hallier and Lucas v. France n. 46386/10

Comunicato al Governo francese il 6 aprile 2011

Congedo familiare per il genitore non biologico in occasione della nascita di un figlio nell’ambito di una coppia di donne stabilmente conviventi legati da un patto civile di solidarietà (pacs), rifiutato dall’Autorità amministrativa con provvedimento confermato dall’Autorità Giudiziaria.

 

Francine Bonnaud e Patricia Lecoq c. Francia n. 6190/11

Comunicato al Governo francese il 30 maggio 2011

Le ricorrenti, unite in un PACS, lamentano la violazione degli articoli 8 e 14 Cedu per il rigetto da parte delle autorità francesi delle loro reciproche domande di délégations d’autorité parentale relative, rispettivamente, alla figlia della prima ricorrente e al figlio della seconda ricorrente, avuti mediante procreazione assistita in Belgio e riconosciuti giuridicamente solo dal genitore biologico.

 

D e B c. Austria, n. 40597/12

Comunicato al Governo austriaco il 23 marzo 2015

I ricorrenti lamentano una violazione del diritto al rispetto per la vita privata e familiare per l’impossibilita’ di ottenere l’affidamento condiviso di N., minore concepito attraverso la procreazione medicalmente assistita, e per aver privato un membro della coppia di qualsiasi legame giuridico con quest’ultimo.

 

R.F. e altri c. Germania, n. 46808/16

Comunicato al Governo tedesco il 13 gennaio 2017

Il caso riguarda un minore nato tramite inseminazione artificiale e il conseguente rifiuto delle autorita’ tedesche di riconoscere la compagna della partoriente, che aveva donato l’ovulo poi inseminato, quale genitore biologico.

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Diritto di riunione e associazione

 

Zhdanov and Rainbow House v. Russia, n. 12200/08

Comunicato al Governo russo l’11 marzo 2011

Registrazione di un’associazione lesbica, gay, bisessuale e transessuale rifiutata dalle Autorità russe.

 

Alekseyev e Movement for Marriage Equality c. Russia, n. 35949/11 e 58282/12 

Comunicato al Governo russo il 22 marzo 2016

Rifiuto da parte delle autorita’ russe di registrare un’associazione lesbica, gay, bisessuale e transessuale.

 

Sozayev e altri c. Russia e Samburov c. Russia, n. 67685/14 e 35199/15

Comunicato al Governo russo il 29 settembre 2016

I ricorrenti lamentano numerose violazioni della Cedu (art. 10, 11, 14, 5 e 6) per il trattamento subito durante una protesta organizzata contro la legge sul contrasto della propaganda omosessuale adottata in Russia.

 

Bayev e altri c. Russia, n. 67667/09

Comunicato al Governo croato il 16 ottobre 2013.

I ricorrenti lamentano la violazione degli articoli 10 e 14 Cedu per le conseguenze derivanti dall’approvazione della legge sulla “propaganda omosessuale”.

 

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Divieto di tortura e altri maltrattamenti inumani e degradanti e divieto di refoulement

 

Sabalic c. Croazia n. 50231/2013

Comunicato al Governo croato il 7 gennaio 2014.

La ricorrente lamenta la violazione degli articoli 3, 8, 13 e 14 Cedu per l’assenza di tutela da parte delle autorità croate contro comportamenti violenti da parte di privati motivati dall’orientamento sessuale.

 

O.S. c. Svizzera, n. 43987/16

Comunicato al Governo svizzero il 29 marzo 2017.

Il ricorrente, cittadino omosessuale del Gambia, lamenta la violazione dell’articolo 3 Cedu nel caso in cui venisse rimpatriato – anche solo per un breve periodo di tempo – nel suo Paese di origine in ragione del timore di subire, una volta in Gambia, trattamenti contrari all’art. 3 Cedu.

 

Aghdgomelashvili e Japaridze c. Georgia, n. 7224/11

Comunicato al Governo della Georgia il 3 dicembre 2013.

I ricorrenti lamentano la violazione del divieto di tortura e trattamenti inumani o degradanti e del diritto al rispetto per la vita privata per il trattamento subito durante una perquisizione nella sede di un’associazione a tutela dei diritti delle persone LGBTI. Inoltre, denunciano una violazione dell’obbligo di condurre indagini sull’accaduto, anche in violazione dell’articolo 13, letto in combinato con gli articoli 3 e 8 Cedu, relativo al diritto a un ricorso effettivo, oltre a una presunta violazione del divieto di discriminazione poiche’ il comportamento della polizia sarebbe stato motivato da odio nei confronti dell’orientamento sessuale, vero o presunto, dei ricorrenti e/o per via del loro attivismo a favore dei diritti delle persone LGBTI.

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Identità di genere

 

Koutra e Katzaki c. Grecia, n. 459/16

Comunicato al Governo greco il 26 gennaio 2017.

Il caso riguarda il fermo, il successivo trattenimento e i presunti maltrattamenti di due persone transessuali ad opera della polizia greca. Le ricorrenti lamentano una violazione del diritto al rispetto per la liberta’ personale, del divieto di tortura (letto sotto i profili sostanziale e procedurale) e del diritto a un mezzo ricorso effettivo.

 

Intersex

P. c. Ucraina, n. 40296/16

Comunicato al Governo ucraino il 5 maggio 2017.

La ricorrente, persona intersex, lamenta una violazione dell’art. 8 Cedu per l’assenza di ogni procedura nell’ordinamento ucraino per il mutamento di genere e dei dati anagrafici per le persone intersex, nonche’ del divieto di discriminazione in ragione della sua intersessualita’ e dell’art. 13 per non avere a disposizione un qualunque mezzo di ricorso per denunciare la precedente presunta violazione.